venerdì 12 dicembre 2008

Turdilli


AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH
Grido di soddisfazione! Ieri sera tutto bene, i turdilli sono venuti non bene, meglio!
Buoni, fritti alla perfezione e friabilissimi. Perfetti.
Varianti applicate: ZERO.
Vedi mamma che ogni tanto ho ragione anch'io? Le tradizioni o si mantengono o è meglio fare altro.

Ingredienti: 2 bicchieri di olio caldo, 1 bicchiere di acqua, farina quando ne prende l'impasto, la scorza grattugiata di 2 limoni, 1 bicchiere di anice

Si inizia unendo tutti gli ingredienti, tranne la farina in una capiente insalatiera. Si aggiunge poi poco alla volta, la farina, la quale non ha una grammatura specifica, va aggiunta fino ad avere un impasto elastico e per niente duro. La lavorazione con la farina è meglio farla sul ripiano del tavolo (come per la pasta fresca). La si lavora per qualche minuto, ma senza "stressarla". Si formano poi dei cilindri come per gli gnocchi e si tagliano proprio a tocchetti leggermente più grande degli gnocchi, quindi si incavano con la classica cesta di vimini o con i rebbi della forchetta. Si friggono in abbondante olio. Devono essere belli dorati e croccanti. Quindi si li lascia a "spurgare" cioè buttare l'olio per un giorno intero. Fatto ciò si "ammielano", ossia a bagnomaria si fa sciogliere il miele con un pò di succo di limone e la scorza intera di mezza arancia, li si passa in questa sorta di glassa e li si mette direttamente nei piatti o vassoi per servirli.
E' un tipo di dolce che più riposa, più buono diventa.

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