venerdì 7 marzo 2008

Casa dolce casa


AAAAAAAhhhhhhhhhh che meraviglia dopo una settimana massacrante di lavoro rientrare in casa, chiudere la porta e dimenticarsi del mondo!!! (almeno per una sera).
Tempo una meravigliosa doccia bollente, uno stracomodo felpone antispiffero della Groenlandia, chiuso tutto, dal cellulare al molesto televisore, stereo a volume basso (ma si almeno una volta) e mi "spalmo" sul mio divano.
Considero per 5 minuti cosa voglia dire in termini di calorie la tavoletta di cioccolato al latte che occhieggio da un pò, poi con una stramenefreghistica alzata di spalle l'addento a bocca piena, assaporando ogni meraviglioso istante di quella goduria così rara e quindi ancora più gustosa.
Ma quanto è bello ogni tanto lasciarsi andare a queste piccole magnifiche “deviazioni” del nostro percorso quotidiano…io almeno me le concedo di tanto in tanto per coccolarmi un po’.
Così come mi concedo di non essere sempre lì disponibile all’ennesima uscita fuori, mi dedico invece a me e a tutto quello che non mi riesce di concedermi per mancanza cronica di tempo nel corso della settimana.
Viziata, viziosa, passiva?
NOOOOOO, ma come ha detto una volta una persona a me molto cara…dolcemente pigra.
Si sono dolcemente pigra e cosa c’è di più bello che essere dolci, delicati, teneri con se stessi?
Un po’ di amore per se stessi in più non farebbe male ai più che invece non fanno che seguire percorsi già segnati, quasi come le tracce delle ruote su una strada fangosa, sì che diventa difficile prendere la direzione opposta.
Uff…ma dai, lasciarsi andare e dedicarsi un po’ al niente è rigenerante, che poi non è un non fare niente, al contrario, io entro in contatto vero, profondo con me stessa e vedo, sento, sensazioni che nel pieno dell’azione mi sfuggono, proprio non le avverto.
Ho imparato questa sottile arte un po’ dalla mia naturale indole e poi da un lavoro di guida da parte di una persona con grande esperienza dell’interiorità, della spiritualità, della psiche.
Ma questa è tutta un’altra fantastica storia di cui parlerò un’altra volta, per ora mi godo la mia tavoletta di cioccolato e la quieta della mia casa.

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