venerdì 27 febbraio 2009

Stinco al vino bianco


Quando in cucina c'è più di uno "chef" (ah ah ah che parolona), è normale che ci siano grandi dispute che scattano in maniera sottile ma persistente, dove è chiaro che ognuno dei due vuole dimostrare all'altro di essere meglio.
L'episodio, davvero divertente, si verifica tutte le volte che a casa abbiamo come ospiti due zie, sorelle per altro, di cui per garbo ometto i nomi, ma che sono ormai diventate uno degli aneddoti di famiglia.
La lotta, senza esclusione di colpi, ha i suoi punti massimi di manifestazione nelle ricorrenze, praticamente basta dire "abbiamo pensato di..." che già una delle due parte nella descrizione dettagliata dell'ultimo piatto preparato, di contro l'altra ribatte con il suo di piatto, per cui volendo, noi altri si potrebbe stare tranquillamente a ciondolare e far fare tutto a loro!
Domenica le due cucinere (meglio dire così)erano ospiti a casa dei miei, morale: io e mia madre abbiamo solo potuto fare le sguattere di cucina, pelando patate, pulendo verdura e frutta, ma la gloria dei fornelli è spettata solo a loro.
Questo che oggi riporto è della zia n° 1 (per età), la prossima ricetta ovviamente sarà della zia n° 2 e così saremo tutti felici e contenti (spero almeno fino alla prossima disputa)

Ingredienti:
- almeno 2 stinchi, possono essere sia di maiale che di vitello, come preferite
- vino bianco quasi un litro
- odori come: salvia, alloro, rosmarino
- sale, pepe nero, 1 spicchio di aglio
- olio extravergine d'oliva

Si lasciano gli stinchi a marinare per almeno 1 ora, meglio ancora 2 ore girandoli di tanto in tanto sì da insaporire la carne con il vino bianco, gli odori a foglie possibilmente intere così chi non le gradisce le toglie, lo spicchio di aglio e una spolverata di pepe.
Fatto ciò nella pentola abbastanza alta e grande da contenerli entrambi si mette un filo di olio e si fanno rosolare da tutti i lati come un qualsiasi altro tipo di arrosto.
Appena si è formata la tipica crosticina, si aggiunge parte della marinata, mi raccomando, non troppo altrimenti fate un bollito non un arrosto! (l'eperienza insegna ahimè)e fate cuocere con il coperchio. Ogni tanto girate ed aggiungete la marinata al vino e continuate la cottura così per un'ora e mezza circa, molto dipende se fate cuocere a fuoco vivo e dalla grandezza dello stinco.
Quando la carne è giunta a cottura, la togliete dalla pentola, la fate leggermente raffreddare e tagliate in pezzi piuttosto grandi.
Nella stessa pentola di cottura fate cuocere ancora la marinata facendola ridurre quasi a salsina e con questa condite la carne ancora ben calda, mi raccomando.
Piatto semplice ma che regala parecchie soddisfazioni sia dal punto di vista coreografico che ovviamente, e, che ve lo dico a fare, il palato dei commensali.

martedì 24 febbraio 2009

Alici marinate


Questo è uno dei miei piatti favoriti.
Replicato quindi spessissimo e veramente soddisfacente sia come riuscita che per come viene apprezzato dai miei ospiti.
Qui ovviamente la materia prima, le alici, devono essere freschissime e di ottima qualità, io per fortuna ho un pescivendolo talmente simpatico, un pò marpione (vuol dire che ce sta a provà) che se il pesce non è fresco mi dice: "signò oggi il pesce vostro non è arrivato", frase convenzionale con la quale mi dice di lasciar perdere!
Questo poi è una di quelle portate che si possono tirare fuori in quelle sere in cui, scremata (quindi peggio di stremata) dall'ufficio non ho alcuna voglia di cucinare e mangerei anche direttamente dalla scatoletta del tonno (orrore)e di filato a letto.
Soluzione brillante quando ti citofona l'amica/o e ti si presenta inaspettatamente e con un bell'appetito!

Ingredienti:
- alici fresche e prive di testa, lisca e interiora
- aceto
- peperoncino piccante rosso
- sale, prezzemolo, aglio
- olio evo

Sciacquare le alici sotto l'acqua corrente, quindi asciugarle delicatamente con un panno carta, meglio ancora mettere il pesce tra due strati di carta in modo da assorbire tutta l'umidità.
Dopo e non prima di mezz'ora, aprirle per bene e metterle nell'aceto, un pizzico di sale, si copre con la pellicola e via in frigo per 8 o al massimo 12 ore.
Una volta tolte dall'aceto, si può preparare direttamente la pirofila con la quale verrano poi servite.
Si versa dell'ottimo olio evo si fa quindi uno strato di alici, l'glio a pezzetti non troppo piccoli altrimenti si rischia di mangiarlo, il peperoncino rosso a pezzetti, il prezzemolo sminuzzato fine e sale, quindi si versa dell'altro olio. Si prosegue così fino ad esaurimento delle alici. Si finisce versando altro olio.
Si copre per bene con della pellicola e si lascia riposare il piatto, in frigo, per almeno un giorno. Questo passaggio è fondamentale e a tutto vantaggio del sapore finale.

lunedì 23 febbraio 2009

Castagnole alla ricotta



http://lericettedicarolina.blogspot.com/


Con quest'altra ricetta di dolce tipico di carnevale partecipo nuovamente alla raccolta delle ricette di Carolina.

Questo non è un dolce che facciamo nella tradizione di casa mia, spesso lo mangiamo, ma acquistato in pasticceria.

Dato che mi mi piace molto e dato che mi ero ripromessa da tempo di cimentarmi in questa preparazione, domenica ho approfittato del tempo libero che ho avuto a disposizione e questo che vedete è il risultato.

Ingredienti:

Per le castagnole:
- 450 g di farina
- 2 uova
- 100 g di zucchero
- 1 cucchiaio di zucchero vanigliato
- 1 bustina di lievito per dolci
- sale, un pizzico
- 50 g di burro
- vino bianco secco
- zucchero vanigliato q.b.
- olio per friggere

Per il ripieno di ricotta:
- gr 500 circa di ricotta fresca e di tipo morbido
- 2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato
- Qualche goccia di aroma per dolci (io ho usato i fiori d'arancio, ma va bene la vanillina, il limone ecc)

Inizio con il ripieno alla ricotta.
Setaccio molto bene la ricotta attraverso un passino (o colino che dir si voglia)in modo che diventi ancora più cremosa e senza grumi. Aggiungo quindi lo zucchero e l'amora ai fiori d'arancio e con delicatezza, amalgamo il tutto. Quando è ben insaporito, tengo da parte, in un contenitore chiuso che lascio a compattare in frigo nella zona meno fredda, quindi in basso.

Preparo le castagnole.
Faccio una pasta con la farina, le uova, lo zucchero, lo zucchero vanigliato, il lievito, il sale e il burro ammorbidito, aggiungendo quel tanto di vino bianco che basta per avere una pasta compatta ma non dura. La Lavoro per circa 10 minuti, poi la taglio come per fare degli gnocchi ma di dimensioni più grandi, quindi prima faccio dei cilindri lunghi e grossi quanto due dita, poi taglio a pezzetti che arrotolo in modo da formare come delle palline grandi quanto una noce.
Le friggo in abbondante olio (devono galleggiare) avendo cura di rigirarle continuamente. Quando saranno ben gonfie, scolo e lascio asciugare sulla carta assorbente.
Farcisco quindi con la crema di ricotta aromatizzata, li passo nello zucchero semolato quel tanto per far diventare la superficie granulosa e le servo.

giovedì 19 febbraio 2009

Chiacchiere

Con questa ricetta, per quanto semplice, partecipo alla raccolta di ricette per carnevale indetta da Le ricette di Carolina:

http://lericettedicarolina.blogspot.com/


Non poteva non esserci per il carnevale, la più classica delle ricette dei dolci tipici di questa festa.
Si chiamano in mille modi diversi, ma è lo stesso dolce.
C'è chi li fa persino al forno(Mah), ma la verità è che questo dolcino è splendido appena appena fritto, infatti il segreto perchè sia superbo, è la frittura appena accennata, non come vedo in giro che li semicarbonizzano.
Con la dose indicata ce ne vengono un bel pò, ma come sempre gli squali dei miei ospiti, hanno avuto la capacità di finirli mentre eravano ancora a tavola a pranzo! :)
L'altro segreto è di farli asciugare su carta da cucina per un pò e poi di ricoprirli di zucchero a velo, così perdono anche l'ultima traccia di unto.

Ingredienti:
- gr. 500 farina
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 2 tuorli
- gr. 30 burro
- uovo intero
- 1 cucchiaio di zucchero
- olio x friggere
- zucchero a velo x copertura


Formate la fontana e al centro mettete le uova, lo zucchero, il burro fuso a bagnomaria e tiepido e il vino e lavorate normalmente (deve venire bella compatta e liscia). Lasciare riposare per 20/30 minuti fuori dal frigo. Formare la sfoglia con la macchina della pasta fino a 7 se possibile, perchè più è sottile la pasta più è friabile. Quindi si tagliano con la rondella dentata e si friggono appena (devono rimanere quasi bianche) in olio abbondante di semi e togliere immediatamente. Quindi far asciugare su carta da cucina per almeno 1 ora e poi ricoprere abbondantemente con zucchero a velo vanigliato.

lunedì 16 febbraio 2009

Muffin Coccobanana


Venerdì abbiamo avuto la neve, che tutti ci aspettavamo, ma certamente non nella misura in cui c'è stata, praticamente io e tutti quelli che abitano nella mia zona, siamo rimasti bloccati in casa per tutto il giorno di venerdi.

Un pò per il freddo, un pò per la noia, un pò per la mia innata golosità e poi anche perchè devo pur finire questo benedetto cocco, ho finalmente cucinato questi muffin che erano da tempo in attesa di essere preparati.

La ricetta l'ho trovata in uno dei miei soliti giri in internet, esattamente sul blog di La Dolcetteria, che è una fonte incredibile di ricette deliziose soprattutto per i dolci, come suggerisce il nome.
Ingredienti:
300 gr di farina
1 bustina di lievito
180 gr di zucchero
1 yogurt da 125 gr al cocco o alla banana (io ho preferito quello alla banana)
2 uova
5 cucchiai di olio (in questo caso meglio di mais in quanto è meno forte di sapore)
1 cucchiaino di grappa o liquore a scelta
3 banane schiacciate con una forchetta
1 tazza di cocco

Lavorare le uova con lo zucchero a lungo, fino a farlo diventare spumose. Unire quindi lo yogurt, l'olio e la grappa e mescolare bene. Aggiungere la polpa delle banane ben schiacciate, quasi a crema, poi il cocco. Infine la farina setacciata con il lievito.
Versare l'impasto nelle formine dei muffin e cuocere in forno preriscaldato a 170° per 20/25 min fino a farli divenire di un bel colore dorato.

mercoledì 11 febbraio 2009

EMOTION HO ANCH'IO DEI PREMI




Questa è la stata sotto molti punti di vista una giornata piena, emozionante.
Ma mai e poi mai mi sarei aspettata, andando sul mio blog, di trovare addirittura dei premi.
Diciamocela tutta i miei PRIMI PREMI.
Io infatti non sono come molti foodblogger, pur avendo dei blog preferiti e andandoci spesso a sbirciare non lascio commenti, almeno non spesso, nè tanto meno vado da un blog all'altro per farmi conoscere e quindi fare incetta di quella raccolta o premio del momento, modalità tanto care a molti di noi Malati di cucina.
Io ho il mio piccolo blog, molto semplice, fatto con fatica perchè non sono affatto un'informatica o un' esperta di grafica. Tutto quello che c'è qui è frutto di mie esperienze e sperimentazioni.
Le ricette e le foto del cibo son tutte mie, mentre molte delle immagini che ho incluso per lo più per i post facenti parte della categoria Il mondo di Mousse, le ho scaricate dal web. Ho addirittura difficoltà a postare i link! Rido di me stessa ma a volte mi incavolo a bufala perchè non riesco ad apportare le migliorie che vorrei, ma poi lascio perdere perchè mica ho tutto questo tempo da dedicargli a questo mio FIGLIUOLO, per cui, pazienza, non sarà bello come tanti altri, ma è MIO ed io lo AMO.

Ciò detto, ringrazio davvero affettuosamente Furfecchia, l'autrice del blog Panconlolio, che trovate anche nei miei link preferiti, perchè, dolcissimamente e del tutto inaspettatamente, mi ha fatto dono di questi premi.

Con la consueta semplicità che è caratteristica fondamentale di questo blog io non posso che dirle pubblicamente GRAZIE GRAZIE GRAZIE.

lunedì 9 febbraio 2009

Mousse di merluzzo


Questa mia ultima fatica, si fa per dire, l'ho sperimentata per la cena di sabato sera con il solito gruppo di amici.
La bella abitudine di vederci di tanto in tanto per cena dove ognuno porta un piatto, fa sì che nessuno si sfianchi per prepararla appunto per cui tutti siamo di ottimo umore, merito anche del vino che non ci facciamo mai mancare e, pimpanti trascorriamo ore di chiacchiere, risate e mangiate strapiacevoli.
Solitamente decidiamo in anticipo quello che ognuno prepara, a me toccava solo il vino a questo giro, ma non mi andava per niente di non preparare un qualcosina di sfizioso e visto poi che questa ricettina me la studiavo da un pò e con la solida scusa che il previsto antipasto (mordatella spessa bolognese e pecorini vari) non rientra affatto nei miei GUSTI, ho eliminato ogni dubbio e ho portato l'antipasto in questione.
Grandissima soddisfazione quando i "ragazzi" hanno divorato i crostini con sopra questa delizia.
La sorpresa gradevolissima è stato trovare a cena anche due amici che non vedevo da tempo e che sono semplicemente meravigliosi.

Ingredienti:
- gr. 800/1000 di merluzzo (vanno bene anche i tranci surgelati)
- una manciata abbondante di olive verdi snoccilate in salamoia
- una manciata abbondante di olive nere snocciolate in salamoia
- un cucchiaio abbondante di capperi sottosale
- 2 alici sott'olio
- il succo di mezzo limone
- 3/4 cucchiai di olio evo
- 2 cucchiai abbondanti di maionese light
- sale e pepe q.b.
- uno spicchio di aglio
- un rametto di prezzemolo
- crostini all'olio d'oliva

Inizio con mettere sotto l'acqua a filo le olive ed i capperi così da renderli meno salati.
In una pentola capiente porto a bollore dell'acqua con lo spicchio d'aglio in camicia ( cioè con la buccia), il mazzetto di prezzemolo e qualche grano di pepe nero.
Quando l'acqua molle metto il merluzzo e lo lascio cuocere per un quarto d'ora.
Tolto dall'acqua di cottura lo lascio raffreddare, dopodichè aiutandomi con una forchetta lo sminuzzo per bene.
Aiutandomi con un frullatore ad immersione, unisco le olive verdi e nere, i capperi, il succo di limone, i filetti di alici sott'olio e l'olio e faccio andare il tutto fino a quando non è ridotto ad una bella crema piuttosto consistente.
Se occorre aggiungo dell'altro olio e succo di limone.
Senza il frullatore, a questo punto, unisco la maionese ed amalgamo bene il tutto, compreso il merluzzo sminuzzato. Se occorre aggiusto di sale, ma alla fine, per evitare di eccedere.
Quindi sposto il tutto nel piatto da portata e con le olive tagliate in due faccio il decoro.
La Mousse è deliziosa servita su crostini all'olio d'oliva o su del pane tostato.

mercoledì 4 febbraio 2009

Gamberoni all'arancia


Sabato scorso ci sono stati grandi eventi: in un'unica grande cena si è festeggiato l'anniversario di matrimonio dei miei genitori (44 anni!!!!!!!!!!!!!!) ed il primo compleanno del mio ultimo nipotino.
L'eccezionalità di entrambi gli avvenimenti ha fatto sì che si son preparati una serie di piatti che dire succulenti è dire poco.
La streghetta di mia sorella, tornata all'ovile proprio per l'occasione, non ha fatto altro che prendermi in giro tutto il pomeriggio, dicendomi che con le pietanze preparate per la serata avrei avuto materiale per il mio blog per i prossimi 2 mesi. Beh acidella ma acuta la ragazza!
Uno di questi piatti è appunto presentato in questo post.

Ingredienti:
- gamberoni (almeno 3 a testa)
- arance biologiche (secondo la grandezza da 2 a 4)
- olio evo
- sale e pepe
- poco succo di limone
Le quantità non sono indicate perchè io vado molto ad occhio.

Lavo molto scrupolosamente i crostacei e tolgo la testa e le chele (che tengo da parte, surgelandole per fare in altra occasione il fumetto), con un paio di forbici taglio lungo la schiena e tolgo il filino nero, ma lascio la carcassa attaccata alla polpa, questo è un buon sistema per facilitare i commensali nell'operazione di sgusciare i gamberoni.
Su una piastra posta su fuoco vivo e solo quando è veramente calda, metto a gligiare i gamberoni girandoli delicatamente anche dall'altro lato per farli cuocere in modo uniforme (2 o 3 minuti per parte).
Separatamente, in un pentolino sempre su fiamma vivace, metto il succo di 2 o 3 arance (appunto dipende dalla grandezza) e faccio ridurre rendendolo quasi caramelloso. Quando si è ridotto di un bel pò, aggiungo un paio di cucciai di succo di limone, il sale, il pepe nero e un dito buono di olio evo. Amalgamo con una frustina (o forchetta) il tutto fuori dal fuoco.
Dispongo quindi sul piatto di portata un'arancia tagliata in senso orizzontale e completa di buccia e faccio una sorta di letto sul quale metto i gamberoni belli bollenti di griglia.
Una passatina leggera ancora di sale e poi verso sopra a tutto ciò la salsina calda.

lunedì 2 febbraio 2009

Scaloppe ai funghi


Ho avuto la fortuna di ricevere in regalo, da un cliente allevatore di bestiame, della carne di vitello che definire squisita è dire poco. Due giorni dopo da un altro cliente che invece ha delle serre con coltivazione intensiva ho preso una cassetta di funghi che non sono però i soliti champignon, hanno un altro nome che ora purtroppo ho dimenticato. Come gusto e aspetto sono molto simili ai porcini ed il bello è, che rimangono abbastanza callosi, che è appunto una delle caratteristiche che prediligo rispetto ai funghi mollicci e piuttosto vischiosi (aborro).
Risultato inevitabile quindi con due ingredienti freschi e di ottima qualità come questi non poteva che essere questo piatto.

Ingredienti per 4 persone:
- fettine di vitello
- funghi
- basilico q.b., prezzemoloq.b., 1 spicchio d'aglio, sale q.b., pepe nero macinato q.b.
- olio extravergine d'oliva q.b.
- farina q.b.
- burro 2 noci
- 1/2 dado di brodo si carne

Per preparare questo piatto lavoro i due ingredienti principali separatamente, li andrò ad unire solo alla fine.

In una padella metto un filo di olio e di acqua su fiamma media, aggiungo uno spicchio di aglio infilzato in uno stuzzicadenti (serve perchè così non si confonderà con i pezzi di funghi una volta cotti, col rischio poi di mangiarlo!) e lascio un attimo arrivare a temperatura.
Quando comincia a sfrigolare, aggiungo i funghi che ho tagliato a pezzi non troppo piccoli, rimesto, aggiungo il basilico ed il prezzemolo sminuzzati, incoperchio e lascio cuocere, rimestando con cura ogni tanto per circa 10 minuti, anche meno se occorre, Metto il sale ed il pepe solo alla fine.

A parte in un'altra padella, metto un filo di olio, una noce di burro, un goccio d'acqua e sbriciolo il mezzo dado di brodo. Aspetto che anche questo arrivi a bollore e metto quindi a cuocere le fettine di carne infarinate abbondantemente.
Le faccio cuocere delicatamente da entrambi i lati, aggiungendo all'occorrenza sia dell'altro burro, olio e acqua.
Per creare la cremina tipica delle scaloppine, al sughetto di cottura metto direttamente nella padella della farina e la amalgamo delicatamente per non rompere quella sorta di pellicina della carne che è appunto il buono di questo tipo di cottura. Aggiunsto quindi di sale e pepe.

Una volta che la carne è cotta (ci vuole pochissimo, 5/6 minuti), aggiungo i funghi. Amalgamo il tutto per bene, se necessita aggiusto ancora di sale e pepe e servo immediatamente la carne ben calda con i funghi ed il sughetto di cottura.